Il gitano, il nuovo romanzo di Martina Collu.

Morea Blanco è l’intrigante e, per certi versi, controversa protagonista del romanzo Il gitano di Martina Collu. È una donna piena di complessi e con tante zone d’ombra; nonostante abbia raggiunto i quarant’anni, a volte ha dei comportamenti infantili, che denotano un’incapacità cronica di stare al mondo e di abitare il proprio corpo di adulta. Come lei stessa afferma: «uso anima e corpo come una bambina: distrattamente e senza raccapezzarmi», e infatti per quasi tutta la durata del romanzo sembra che Morea sia distaccata dalla sua corporeità, che la percepisca estranea a sé stessa; come se fosse qualcosa di cui vergognarsi. Morea vive nella claustrofobica e protettiva Gibilterra, un luogo simbolico utilizzato perfettamente dalla scrittrice per riflettere il dilemma esistenziale di Morea: dentro o fuori? Protetta o libera? La donna è cresciuta nella costante paura di sbagliare in un posto dilaniato da forti contrasti, per di più dominata da una madre che l’ha sempre voluta definire secondo i suoi ristretti parametri. Morea però è stanca di essere la solita, grigia donna abituata a lasciare accadere tutto senza opporsi; lei vorrebbe piuttosto cancellare ogni definizione e autodeterminarsi. Per questo motivo la incontriamo, all’inizio dell’opera, all’uscita da una visita medica presso una clinica di chirurgia estetica: dato che non si è mai sentita a suo agio nel proprio corpo, decide di partire modificando la sua immagine, per poi andare più in profondità. Un cambiamento è ciò che cerca Morea disperatamente; una fuga dalla routine e da quell’immagine sbiadita di sé stessa. Dopo la visita, però, un evento la sconvolge: incontra una sua vecchia compagna di scuola, Greta, che riporta alla mente della donna episodi del passato che aveva tentato inutilmente di seppellire. La mente di Morea, già scombussolata, ha un cortocircuito che si riversa anche sulla gestione del romanzo: si comincia infatti a viaggiare tra il passato e il presente di Morea, in modo febbrile e a volte incomprensibile, ma tremendamente affascinante. La scrittura di Martina Collu è magnetica, e non si può fare a meno di partecipare attivamente a un percorso di purificazione che ha come protagonista una donna inconsapevole di sé stessa, che inizia un cammino importante molto accidentato e dalle svolte inquietanti. Il passato e ciò che accadde col gitano è la chiave di volta per comprendere il momento in cui Morea ha perso contatto con sé stessa, ed è anche quella che l’aiuterà a perdonare e a perdonarsi, e a riconnettere corpo e mente, per sentirsi finalmente una donna completa