Il signore di notte di Gustavo Vitali

Il Signore di Notte di Gustavo Vitali

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Il signore di notte di Gustavo Vitali. L’omicidio di un aristocratico sull’orlo della rovina apre la vicenda il 16 aprile 1605.
Sul luogo del misfatto si precipita il protagonista, Francesco Barbarigo, anche lui nobile di illustre casato e in carica come Signore di Notte, istituzione dell’antica Serenissima composta da sei magistrati e insieme capi della polizia.
Sulle prime pensa di risolvere il caso in breve e guadagnarsi il plauso generale, ma presto emerge la sua assoluta inadeguatezza al compito e che ha preteso di farsi carico delle indagini con una superficialità pari solo alla propria vanagloria.
Gli mancano le doti dell’investigatore, ma non la boria del rango. Irrompe sulla scena con fare altezzoso, è convinto che, se non le sue capacità, sarà la fortuna ad aiutarlo e che tutto gli sia dovuto in quanto nobile. Si tratta di un uomo contorto, sempre indeciso, che cambia umore da un momento all’altro, tormentato dai ricordi dolorosi del passato e preoccupato di salvaguardare il suo nome e quello della famiglia. È in ogni suo aspetto l’antitesi dell’eroe positivo, figura dalla quale per altro l’autore si è assolutamente distaccato. In genere il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio che tende a mettere in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società dell’epoca. Sembra che lo scrittore si diverta a farlo con l’intento di trasmetterlo al lettore.
Per lo più Francesco incappa in una stramba relazione con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Sarà la fonte di nuovi turbamenti e senza che lui riesca a rendersi conto se si tratta di innamoramento o solo di un amore disinvolto, una mera questione di letto. Esperienze poco felici del passato gli hanno inculcato la paura dell’amore e, per questa paura, ha rinunciato anche alla felicità dell’amore. Francesco sta sulle difensive e tenta di ingabbiare questa relazione, ma qualcosa dentro di lui non lo fa star tranquillo. Anche come amante, dopo che poliziotto, dimostra gravi pecche.
Nel contesto del racconto si aprano brevi finestre su questo mondo veneziano ai più sconosciuto. Si tratta di riferimenti ad aneddoti, curiosità, fatti e fatterelli, veloci spiegazioni e inserti storici su come funzionava la Repubblica Serenissima. Tutto senza che la trama del giallo si interrompa: i personaggi restano sempre presenti e talvolta attivi nel raccontare loro stessi questi risvolti sull’onda di ricordi e altro.
Nel frattempo le indagini ristagnano e il Barbarigo passa dolorosamente da una batosta all’altra. Nessuna delle tracce sulle quali si avventura in base a flebili indizi lo conduce all’assassino, o agli assassini. Poi, forse grazie a quella fortuna nella quale tanto confida, gli si affianca un capitano delle guardie, Domenico Stella, che, al contrario, ha tutta l’esperienza che manca all’investigatore improvvisato. Insieme accorre in suo soccorso anche il rettore di Murano, Coriolano Benzon, quando il racconto si trasferisce nell’isola dei vetrai, senza tuttavia scalzare Venezia come signora assoluta della vicenda, in pratica una co-protagonista muta, se non la protagonista vera.
Insieme alle contorte vicende di un racconto intrigante e di grande suspence, si apre un’ampia carrellata di personaggi, alcuni realmente vissuti all’epoca, il protagonista in primis, e frutto di un lungo lavoro di documentazione. Il lettore scopre aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente, mercanti, bari, burocrati, prostitute, sbirri, spioni e tanti altri. Ci sono anche le categorie emarginate, come gli ebrei, perché tra le tante ipotesi stravaganti il Barbarigo non si fa mancare nulla, neppure un complotto di usurai. Nel recitare i rispettivi ruoli, tutti costoro contestualizzano la società veneziana a cavallo tra Rinascimento e Barocco, quando si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Taluni sembrano muoversi circospetti, in punta di piedi, come consapevoli di quanto si sono lasciati alle spalle, oramai perduto e irripetibile, senza sapere immaginare a cosa vanno incontro. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice.
Proprio uno di questi “bravi”, un feroce bandito che terrorizza la popolazione, sarebbe il colpevole ideale in quanto ha avuto a che fare con la vittima. Il Barbarigo e lo Stella lo inseguono, si appostano per catturarlo, sguinzagliano guardie e spie ovunque, ma inutilmente: dopo una serva, un garzone, un mercante ebreo, gli usurai, una guardia corrotta o presunta tale, e chissà chi altri ancora, neppure questo risulta essere l’uomo giusto. Cosicché si ritrovano da capo alla casella d’inizio di uno sfibrante e crudele gioco dell’oca. C’è anche del denaro piovuto improvvisamente nelle tasche dell’assassinato, ma che comunque non lo aveva levato dalla miseria, a tormentare i pensieri dei due investigatori e non solo questo.
A seguito delle abili deduzioni dello Stella e del concreto aiuto del Benzon, poco a poco il ruolo del Barbarigo si zittisce. L’arrogante patrizio ha compreso che gli conviene stare in coda a chi ne sa più di lui per cavarsi dai pasticci. Per altro il primo assume quasi il ruolo di educare l’altro alla vita, tanto che nel finale il protagonista rinasce come uomo nuovo, ma ci vorrà ancora un bel pezzo.
Alla fine Il Signore di Notte e il suo capitano riusciranno a dipanare l’intricata matassa, ma con grande fatica, perché il giallo si è infittito di colpi di scena che ribaltano le poche certezze date per acquisite, agguati e delitti, compresi quelli riemersi dal passato e fino a quel momento irrisolti.
Il finale sarà inaspettato e sorprendente.

Autore : Gustavo Vitali
Categoria : Thriller / Giallo
Genere : Giallo Storico
Editore : Youcanprint
Codice : 9791220065412
Pubblicazione : 2020
 Pagine : 520

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Autore dell'articolo: Administrator

1 commento su “Il Signore di Notte di Gustavo Vitali

    Gustavo Vitali

    (Novembre 13, 2020 - 4:09 pm)

    Ringrazio Condividiamo Cultura per la cortese attenzione al mio libro giallo Il Signore di Notte e per l’ottimo lavoro di impaginazione nel blog.
    Gustavo Vitali

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