Il complotto del fruttivendolo di Daniele Pace.
Uno dei motivi per cui non si vuole lasciare ai governi la possibilità di gestire la politica monetaria è quello dell’inflazione, per cui eccessi di moneta provocherebbero danni irreparabili.
In realtà, non solo questa causa dell’inflazione non è mai stata dimostrata, ma furono accesi anche i dibattiti tra gli economisti che vedevano questa teoria come del tutto sbagliata.
Oggi, la crisi dei debiti sovrani sta riproponendo lo “scontro” tra chi sostiene la validità di questa teoria e chi la considera del tutto fallace.
Il libro ripercorre brevemente la storia della Teoria Quantitativa della Moneta che ha portato a questo autentico dogma dell’economia moderna, le sue incongruenze e i suoi avversari, per sviluppare un nuovo pensiero, un nuovo approccio al problema, e arrivare a innovative conclusioni utili per quegli economisti che non hanno mai dato validità alla teoria, sconfessata dai dati statistici e dalla logica. Si arriva così al teorema della preesistenza dei valori nell’equazione di Fisher, decretandone in questo modo l’inapplicabilità per la determinazione di un legame tra la massa monetaria e l’inflazione.
Ed è qui l’approccio innovativo e finora mai avanzato nell’analisi della Teoria Quantitativa della Moneta. Non solo un rapporto identitario come avanzato da chi ne denuncia le incongruenze, ma un teorema logico che parte dai tre assurdi, cardine dell’ipotesi, che si affermerebbero con l’equazione di Fisher, per arrivare alla tesi e dimostrare la preesistenza dei valori e quindi il loro inserimento come costanti nell’equazione.
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Autore : | Daniele Pace |
Genere : | Economia e Finanza |
Editore : | Autoprodotto |
Formato: | Brossura |
Data Pubblicazione : | 2015 |
Disponibile su:
http://danielepaceblog.blogspot.co.uk/2015/04/il-complotto-del-fruttivendolo-moneta-e.html |
La conclusione è che l’equazione di Fisher non ha più nessuna validità sia nel dimostrare una relazione con l’inflazione che nel calcolo dell’offerta monetaria, vista la natura endogena della moneta moderna. Gli Stati sono liberi di emettere denaro mentre le banche centrali perdono il motivo della loro indipendenza in quanto la quantità di moneta non è determinate nell’inflazione. |