Dio liberato di Marcello Fanfoni

Dio liberato di Marcello Fanfoni

Cercando in rete si sente già parlare molto del nuovo romanzo di Marcello Fanfoni. Il coro sembra accoglierlo unanimemente: “Dio liberato”, Robin Edizioni 2022, è una storia che appassiona e fa discutere e che apre varchi e spiragli di riflessione davanti a cui, frequentemente, ci si pone con pudore e relative insicurezze. Ma se c’è una cosa in cui Marcello Fanfoni si rivela abile fin dalle prime pagine del suo nuovo romanzo è proprio la capacità e la tenacia di andare fino in fondo alla questione, di utilizzare vocaboli e sensazioni in maniera sfrontata e mai timida, per sviscerare un grande problema collegato alle religioni di tutti i tempi.

Da che esiste il mondo, infatti, in relazione ai culti più affermati si sono sempre distinte due nette posizioni: tra chi crede che tutto sia possibile, proprio perché indagine di materia che si spinge oltre l’intelligibile, e tra chi invece rinnega qualsiasi precetto mistico e religioso, qualsiasi dottrina, poiché ne reputa assurde le basi. È questo il mondo che popola anche le numerose pagine di “Dio liberato”, abitato da personaggi che negano la religione e altri che invece la esaltano, e trovano in essa la spiegazione delle cose più assurde.

Le pagine di “Dio liberato” però non si consegnano come un’invettiva contro i culti, piuttosto come un modo per ripensarli, per abbracciare precetti di bontà, rispetto, uguaglianza, grazie a cui ogni essere umano dovrebbe sentirsi libero. Però, nei fatti, Fanfoni ci racconta che questo non è ciò che accade sempre: regole, leggi durissime, mancata accettazione delle unicità, sensi di colpa a cui ogni individuo che intenda vivere una vita degna e giusta si vota per dovere – e spesso per liberarsi dal peso delle proprie coscienze, in combutta con i precetti imparati.

Per questo “Dio liberato” è un inno alla libertà, di qualunque tipo essa sia: la libertà mentale, la libertà dei corpi e dell’unione, la libertà del giudizio – che qui non intende rivendicare il diritto di ognuno a giudicare gli altri, quanto piuttosto quello di tutti gli esseri viventi di non doversi sentire giudicati per ogni loro azione. La spiegazione è presto accompagnata dalle vite che vivono i vividi personaggi di “Dio liberato”: vivono come animali, senza domandarsi come potrebbero vivere meglio, per la sola ragione che l’apparenza abbia un posto predominante rispetto alla sostanza. A loro non interessa avere davvero vite buone e piene, famiglie da amare e figli da educare: l’unico loro cruccio è che dall’esterno tutto sembri perfetto.

Le nuove pagine di Fanfoni, seguite a due densi saggi su Joyce e un libro per ragazzi pubblicato da Einaudi, riempiono gli occhi di bellezza – una bellezza da cui si fugge per paura, come se cercare il bello sia quasi più peccaminoso che vivere nella deprecazione. Pagine pregne di cultura e amore per tutte le arti, dalla pittura, alla storia, alla teologia: qui tutto è un richiamo al passato, alla bellezza delle arti, alla libertà infusa dalle scienze culturali. Lo stesso, invece, non accade in ambito teologico, per cui si accetta una legge, la si interiorizza senza neanche domandarsi se tutto ciò in cui si crede è coerente, possibile rispetto a un destino di un dio magnanimo e paterno.

Protagonista indiscussa del romanzo è una bambina di Milano a cui si presenta la Madonna, che si troverà a dover fare i conti con le credenze di un mondo teso solo verso il guadagno e l’arricchimento. Insieme a lei, i vicoli e le strade di una Milano moderna degli anni Duemila, e una capacità narrativa incredibile. E noi non possiamo che sperare di poter leggere presto ancora qualcosa di Fanfoni.

Autore : Marcello Fanfoni
Categoria : Narrativa
Genere : Romanzo
Editore : Robin Edizioni
Codice :
Pubblicazione
 Pagine

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