“Il portiere”, la raccolta di racconti di Giuseppe Tecce.

Giuseppe Tecce presenta la raccolta di racconti brevi “Il portiere”, in cui compie l’esperimento di non dare un finale alle sue storie per invitare i lettori a ipotizzare una propria versione della conclusione della vicenda, e a scriverla poi alla fine del libro, nelle pagine lasciate appositamente vuote per dare spazio alla loro immaginazione. A unire tutti i racconti è la menzione del conflitto tra Ucraina e Russia: questa insensata guerra è osservata da diversi punti di vista, anche in opposizione tra loro, ed è analizzata nei suoi fattori sociali e politici attraverso i dialoghi dei numerosi personaggi presenti nelle storie. Vi è poi una figura che ritorna in ogni racconto, quella del portiere di notte, che ha diverse funzioni: può essere il protagonista o l’antagonista della vicenda, o solo un testimone degli eventi. Le storie sono quindi ambientate in hotel di varie parti d’Italia accuratamente descritti dall’autore, che ama soffermarsi sui particolari come accade in questa descrizione della hall di un albergo: «Si trattava di un ingresso spazioso, uno di quegli ingressi che gli hotel moderni non hanno più. Gli architetti odierni hanno il compito di recuperare spazio per le stanze, piuttosto che giocare con gli spazi. Otto colonne di pietra sorreggevano, almeno in apparenza, un soffitto alto almeno dieci metri, in uno spazio rettangolare lungo e largo svariati metri. Diverse decorazioni in gesso, o forse in pietra, erano attaccate alle pareti come quadri. Raffiguravano motivi floreali con figure umane. Il tutto donava all’ambiente un aspetto elegante ma tetro, per via del fatto che, sia le colonne, che le raffigurazioni alle pareti erano scurite dal tempo». All’interno di questi hotel, e sotto gli sguardi dei portieri di notte, accade di tutto: possiamo incontrare una coppia di sposi apparentemente normali e banali, che nascondono invece un torbido segreto che li porterà ad essere braccati dalla polizia; oppure possiamo assistere alla esagerata reazione di un uomo buono che di punto in bianco prende in ostaggio alcune persone e le minaccia con una pistola, perché non sopporta più le immagini di guerra a cui assiste ogni giorno in televisione e spera, con il suo gesto disperato, di convincere addirittura Putin a parlare con lui. Sono storie ricche di pathos o di suspense, dove possiamo ammirare l’umanità in tutte le sue sfumature, purtroppo anche in quelle più negative; sono racconti che presentano uno spaccato veritiero, sebbene a volte estremizzato, della nostra complessa società.