Robbie Manson si suicida, o meglio è quello che credono in molti, ma non sua madre Nora, che in seguito alla sua morte, si paralizza dalla testa ai piedi. La sua è una vita agiata, circondata da ogni cura che possa auspicare un malato, tuttavia la sua esistenza è scossa da un malessere continuo, che la porta a pensare che ben presto, il killer di suo figlio si farà nuovamente vivo, uccidendola.
Il thriller scritto dalla Lawrence, ben si sposa con il giallo convenzionale, tuttavia, dalla prima all’ultima pagina, elementi innovativi, rendono il suo testo piuttosto coinvolgente. Lo stato di paralisi è ben raccontato dall’autrice. Tutto ciò che vive il lettore è visto sotto lo sguardo di Nora Manson. Gli oggetti, il cibo, i colori, i paesaggi dalla finestra, tutto è filtrato dagli occhi di una persona che ormai non parla e non si muove, ma che rende ben vividi i
suoi pensieri interni per tutto il tempo del romanzo. Per quanto Nora sia un personaggio “non parlante”, la sua posizione è ben esplicata. Tanti sono i pensieri che vorticano nella sua mente, e tanti i gesti mal interpretati da chi la circonda. L’unico legame di intesa sembra instaurarsi con la sua giovanissima infermiera Sills. Tra le due donne si instaura un rapporto di fiducia che fino alla fine si rivelerà essere piuttosto importante.
La trappola dorata in cui vive è ben raccontata dalla Lawrence, l’atmosfera di suspense ricreata dall’autrice sarà presente dalla prima all’ultima riga, restituendo al lettore un testo che gli farà battere i denti, e girarsi di spalle in cerca del nemico.
Di grande importanza il distacco visivo tra il lusso di casa Manson con il male che sembra avvicinarsi notte dopo notte alla stanza di Nora. La figura di Robbie, ormai morto, riecheggia in ogni spigolo di casa, presentando un testo ricco di mistero che ben si discosta dalla convenzionalità del genere.
Il romanzo, sapientemente tradotto da Marina Grassini, non perde la sua efficacia, nella sua veste italiana, con una titolazione che ben si sposa alla condizione soffocante in cui riversa Nora Manson. “Nelle loro mani”, quindi diviene il monito a quella che altro non è che una vita collegata alle premure altrui. Una storia terrificante che al tempo stesso è capace di raccontare la vita di tanti personaggi, che cuciti insieme, regalano una vicenda ad alta carica adrenalinica. Un testo adatto per gli amanti del genere, e per quelli che nel “vintage” trovano un modo differente di vivere il presente.
| Autore : | Hilda Lawrence |
| Categoria : | Thriller/ giallo |
| Genere : | Thriller/ giallo |
| Editore : | edizioni le Assassine |
| Codice : | |
| Pubblicazione | 2023 |
| Pagine | 180 |
Acquista su:
Nelle loro mani di Hilda Lawrence
Antonello Cresti è saggista, conferenziere ed agitatore culturale. Si è laureato con lode in “Scienze dello Spettacolo” presso l’Università di Firenze. Ha iniziato la sua attività artistica come musicista, animando vari progetti e producendo numerosi album. Ha già pubblicato
tredici libri, usciti con varie case editrici, dedicati a musica underground, cultura britannica, esoterismo, controcultura. È ideatore di un film e di un documentario, entrambi a tematica musicale. È attivo nella creazione di una rete trasversale di intellettuali e creativi in
opposizione al Pensiero Unico.
Roberto Michelangelo Giordi è un cantautore e scrittore partenopeo. Vive attualmente tra Parigi e Roma. Ha pubblicato quattro album: Con il mio nome (2011), Il soffio (2015), Les amants de Magritte (2017), Il sogno di Partenope (2019), gli ultimi due usciti anche in
Francia. Nel 2019 è stato finalista alle Targhe Tenco. Nel 2022 pubblica per Mariù Aliene sembianze, il suo quinto lavoro discografico e la sua prima opera narrativa. È diplomato al CET di Mogol e laureato in “Scienze politiche” e “Lingue e letterature straniere”. Si è occupato della tradizione letteraria napoletana e del rapporto tra musica e testo nella canzone antica e in quella d’autore.
Potrebbero Interessarti :
