Il Drappo di seta di Emiliana Catalano

Il Drappo di seta di Emiliana Catalano. Tutto comincia da una ricerca. Maddalena, la protagonista, è decisa a ritrovare sé stessa e per farlo deve scavare nei meandri dell’essere e dell’anima. Lo fa in maniera intelligente, abbinando lo strazio di un sé martoriato a una visione onirica, ma dove l’onirico è esattamente sul confine del reale.
La figura di Mèrto è emblematica. Appare a Maddalena dopo una notte agitata e si presenta nelle vesti di una divinità appartenete al paganesimo russo e slavo. È emblematica perché è come se fosse la scintilla divina che da il via al cammino, quasi iniziatico, di Maddalena.
Mèrto è soggetto premonitore, Mèrto è l’anima inconscia che dice la verità, una verità che l’essere umano troppo spesso rifiuta di ascoltare.
Maddalena però ne fa tesoro; anche se Mèrto se ne va, anche se viene osteggiata da tutti, continua il suo percorso a ritroso per cercare di arrivare al centro del sé, tornare alla fonte, al brodo primordiale dove tutto ebbe inizio. Riportare l’essere a una condizione di purezza, lasciando sulla Via percorsa ogni tipo di scoria, di veleno o di sentimento abulico a l’unico vero motore della vita: l’amore.
Per arrivare però alla fine del viaggio, fine che va intesa come raggiungimento della vetta primaria, luogo dove poter spiccare il salto quantico del cambiamento, Maddalena deve superare diverse prove. Prove che porterà a compimento ricevendo alla fine il meritato premio.
Maddalena ritrova Mèrto alla fine del tunnel. Si chiude il cerchio. Ma l’Oroboro è in agguato, anzi è anch’esso segno premonitore come lo è stata Mèrto. Il drappo di seta lo rappresenta attraverso le vicissitudini che Maddalena deve superare per arrivare alla fine del suo cammino espiatorio. Gli eventi appaiono come immersi in un fluido cosmico che sembra senza soluzione. Ma è proprio l’intervento del divino, nelle spoglie di Mèrto e nella sottotraccia del simbolo dell’Oroboro, il ripetersi eterno delle situazioni, il serpente che si mangia la coda, che porterà la protagonista a spezzare questa catena lasciandola libera, finalmente, di amare, prima sé stessa e poi la vita.